L'imbattuto Conte al terzo esame Luis Enrique: analisi, statistiche e precedenti

22.04.2012 12:30 di  Simone Francioli   vedi letture
L'imbattuto Conte al terzo esame Luis Enrique: analisi, statistiche e precedenti
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Rinviato il match con la Fiorentina in seguito alla tragica morte di Piermario Morosini, la Roma affronterà questa sera la Juventus di Antonio Conte, capolista del torneo senza ancora una sconfitta in stagione (Coppa Italia e campionato). Per il 41enne tecnico leccese si tratta del quarto incontro da avversario dei giallorossi, il terzo nell’attuale annata: i capitolini necessiteranno di una prestazione di alto livello per uscire indenni dal catino dello “Juventus Stadium”. Di seguito analisi, statistiche e precedenti riguardanti i bianconeri e l’allenatore pugliese:

Palmarès: 1 campionato (Bari 2008/2009 in Serie B); 2 promozioni (Bari 2008/2009 e Siena 2010/2011 dalla B alla A)

Bilancio generale contro la Roma: 1 vittoria, 1 pareggio, 1 sconfitta; 5 reti marcate e 3 subite (tra Atalanta e Juventus)

I precedenti: L’esordio avviene il 29 novembre 2009, quando l’Atalanta fu sconfitta allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” dai giallorossi guidati da Ranieri per 1-2 (Perrotta e Vučinić gli scorer). Storia recente le sfide dell’ultimo periodo: nella gara d’andata il punteggio si fissa sull’1-1 (De Rossi e Chiellini), mentre in Coppa Italia la Juventus sconfigge agevolmente, con un netto 3-0, gli uomini di Luis Enrique: sono Giaccherini, Del Piero e Kjær (autorete) a estromettere la Roma dalla competizione.

La Tattica: Nonostante l’ottima performance offerta contro la Lazio impiegando il 4-3-3, Antonio Conte sembrerebbe più propenso a schierare dinanzi i giallorossi il 3-5-2, secondo modulo più utilizzato in campionato. E’ una soluzione che sinora ha portato risultati brillanti ai bianconeri nelle gare disputate allo “Juventus Stadium”: quattro affermazioni su quattro, arrivate ai danni della stessa Roma (Coppa Italia), Catania, Udinese e Napoli. Interessante notare come i capitolini siano stati gli unici ad avere un maggiore possesso palla dei piemontesi nel loro impianto (insieme al Milan, nel 2-2 di Coppa Italia), ma in quella circostanza fu evidente come Conte avesse chiesto ai suoi di lasciar manovrare i giallorossi fino alla metà campo, per poi riempire gli spazi, rubare palla e cercare si sfruttare le debolezze difensive della Roma per colpire. Piano di gioco che andò comodamente in porto, con Totti e compagni bloccati tra passaggi orizzontali e mancanza di profondità offensiva. Difficile ipotizzare un simile scenario per questa sera: è lecito attendersi la solita Juventus che pressa a tutto campo, molto aggressiva in fase di riconquista della palla e capace di arrivare al tiro con discreta facilità.
In difesa pochi dubbi: il trittico sarà composto da Bonucci al centro, in netta ripresa dopo i diversi errori che ne hanno contraddistinto la prima parte del campionato, Chiellini decentrato sul lato sinistro e Barzagli dal lato opposto. Qualità individuali (specialmente Barzagli) e meccanismi difensivi hanno reso la retroguardia juventina molto solida: i tre sono molto abili sia nel gioco aereo che in impostazione, con Bonucci che si eleva tra gli altri per maggiori capacità nel palleggio e nel lancio (di cui a volte abusa fin troppo).  Quando i bianconeri gestiscono il pallone la difesa si alza per rimanere compatta con il centrocampo: Chiellini e Barzagli in particolare hanno l’opportunità di andare quasi sempre in anticipo sull’attaccante marcato, impedendogli così di girarsi e creare i presupposti per una rapida ripartenza. Davanti a loro staziona Andrea Pirlo, amministratore delle trame di gioco bianconere: egregio il suo lavoro sia in copertura che in attacco e costante punto di riferimento per i compagni di reparto impegnati sugli interni, Marchisio e Vidal. Se l’ex Milan garantisce geometrie e imprevedibilità, il cileno è essenziale per quel che concerne il pressing e l’interdizione: tra tackles e palloni recuperati, Vidal non solo si prodiga nel dare all’undici di Conte fisicità e corsa, ma è molto propenso anche alla conclusione verso la porta (terzo giocatore della rosa bianconera per numero di tiri tentati per match). Più tecnica e inserimenti per Claudio Marchisio: ben sette le reti all’attivo per lui, molto bravo ad approfittare dei corridoi centrali che spesso Vučinić riesce a inventare grazie ai suoi movimenti sulla trequarti. La Roma dovrà far attenzione a non lasciare troppi metri di fronte alla propria area: nessuno calcia così spesso in porta come fa il centrocampo bianconero, anche se è da annotare la scarsa precisione di tutti i protagonisti del reparto rispetto all’enorme numero di conclusioni all’attivo (probabilmente il maggior difetto del team).
Sugli esterni possibile una doppia soluzione: i favoriti a ricoprire il ruolo sono Lichtsteiner, sull’out di destra, e De Ceglie su quello di sinistra. Lo svizzero, dopo una prima parte di stagione assai positiva, ha subito un calo di rendimento all’inizio del girone di ritorno, con l’uruguaiano Cáceres, giunto a gennaio, che è riuscito da subito ad imporsi come suo sostituto (per lui seconda avventura a Torino). Tuttavia dovrebbe essere l’ex Lazio a partire dal primo minuto, mentre sul lato opposto De Ceglie è favorito su Estigarribia: quest’ultimo si è dimostrato un buon calciatore sotto l’aspetto dinamico, ma alquanto limitato in riguardo al profilo tecnico. E’ Lichtsteiner che si fa preferire tra tutti: notevoli capacità sia nella spinta offensiva (non di rado cerca l’inserimento in velocità, su lancio di Pirlo, alle spalle del difensore) che nella copertura difensiva. Inoltre risulta difficile da superare nell’uno contro uno, data la sua rapidità di passo che va ad aggiungersi alla buona disposizione fisica nei contrasti.
In avanti, con la lieve contrattura di Quagliarella che presumibilmente gli impedirà di essere sul terreno di gioco, la coppia d’attacco sarà composta da Vučinić e Matri. Per l’attaccante lombardo sarebbe la prima apparizione da titolare dopo un mese, periodo nel quale non è andato mai in rete: di fatto, considerando la ratio tra conclusioni provate e reti totalizzate, è il miglior bomber della squadra. Pur risultando spesso impreciso, sia nelle sponde che nei tiri in porta, l’ex Cagliari è stato decisivo finora nel cammino della squadra bianconera (unico in doppia cifra). Medesimo discorso per il montenegrino: molto incostante (appena sei i goal realizzati), ma efficace e importante per lo più nella creazione del gioco e della superiorità numerica. Croce e delizia della squadra: miglior dribbling-man dei suoi, ma allo stesso tempo è il giocatore che perde con più frequenza la palla (oltre sei a partita); mentre Matri ha più qualità da “finisheur”, Vučinić può giostrare anche da esterno, per poi tentare la sortita palla al piede e chiedere triangolazioni veloci al centrocampista di turno che avanza fino al limite dell’area o allo stesso Matri.
Con la Roma in possesso palla e in caso di necessità, vedremo i due esterni (Lichtsteiner e De Ceglie) abbassarsi sulla linea dei difensori, andando così a formare una linea a cinque: in realtà si può constatare come lo svizzero rimanga più frequentemente in zona avanzata per aiutare l’interno a tagliare gli spazi, già nella zona centrale del campo. Il lavoro di Conte ha portato i bianconeri ad essere molto celeri sia nelle transizioni offensive che nella copertura totale del campo sui cambi di gioco sul lato debole: molto importante nello svolgere questo è lo sforzo nel pressing di Vidal e Marchisio. Decisiva sarà la mossa di Luis Enrique su come fermare Andrea Pirlo: è lui il vero faro di questa squadra, capace di rimanere imbattuta a sei giornate dal termine del torneo (nel caso, sarebbe la prima a terminare senza sconfitte dal Milan di Sacchi ’91-’92).

Dati rilevanti Juventus:

- Miglior difesa (esterna e generale) del campionato: 18 i goal incassati dalla retroguardia piemontese (media 0.56). E’ il miglior dato tra le Top League, il 14° in Europa (Levadia Tallinn primo con 0.22 goal subiti per gara).
- Imbattibilità (1): 33 partite consecutive senza sconfitte in campionato (compreso il 2-2 con il Napoli dell’ultima giornata 2010/2011). Eguagliato così il record dell’Inter (tra la fine della stagione 2005/2006 e il campionato 2006/2007): a tiro ci sono le 37 gare del Perugia (maggio ’78-ottobre ’79), le 39 della Ternana ( marzo ’97-maggio ’98) e le 40 della Fiorentina (aprile ’55-giugno ’56). Lontano il record assoluto italiano del Milan (58 gare).
- Imbattibilità (2): 36 le sfide totali in stagione (tutte le competizioni) giocate senza aver assaporato la sconfitta. In Europa, tra i tornei di massima serie, è l’unica ad aver tale record: il Debrecen (Ungheria) è imbattuto nel proprio campionato, ma ha perso una gara nella Magyar Ligakupa (non considerati i campionati nordici, iniziati di recente).
- Possesso palla: 29':52 di media per match, seconda solo alla Roma (30':17). Tuttavia, in termini percentuali, i bianconeri sono avanti: 61.2% contro 60.4% (Barcellona e Bayern Monaco le uniche, tra le Top League, ad aver un dato superiore).
- Sono 14 i pareggi della Juventus in campionato: nessuno ne ha raccolti di più. La Roma, all’opposto, è il team che ne ha collezionati in minor quantità (5).
- Tiri: primatista sia per quelli nello specchio (7.5) che i totali (17.6). Inoltre è la squadra che ne riceve in minor misura.
- Supremazia territoriale e palle giocate: leader di entrambe le graduatorie (13':48" e 680). Anche nel capitolo angoli battuti la Juventus svetta, grazie ai 7.1 avuti di media per match.
- Ben 17 punti guadagnati nei secondi tempi (51 nei primi 45 minuti di gioco): miglior differenziale del campionato. Il 68% delle reti bianconere sono giunte nella ripresa: solo il Novara è più prolifico in questo arco di tempo (78%).
-  In sei occasioni i piemontesi sono andati sotto nel punteggio: hanno sempre rimontato, chiudendo con 5 pareggi e 1 vittoria (3-1 Catania).
- 17: il numero delle partite in cui la porta bianconera è rimasta inviolata. Nessuna squadra ha un dato superiore.
- 17 anche il numero dei marcatori juventini: il Milan l’unico a eguagliare tale cifra.
- Appena 269 minuti trascorsi in svantaggio: miglior undici del torneo sotto quest’aspetto.
- Team che in media segna più rapidamente il goal d’apertura: al 32', Roma terza nella medesima graduatoria (35’).
- Squadra che giostra di più nella trequarti avversaria: il 31% del tempo totale.
- Gioco aereo: 10 i goal realizzati con colpi di testa. Il Palermo (11) unica squadra ad averne segnati di più in questo modo
- Andrea Pirlo: secondo miglior assistman della Serie A grazie agli 11 passaggi risolutori effettuati (in testa Miccoli con 12). Guida anche le graduatorie riguardanti il numero di passaggi effettuati per gara (84, superato solo da Xavi del Barcellona tra le Top League) e passaggi lunghi effettuati  con successo (11 di media).
- Arturo Vidal: secondo per numero di tackles compiuti con successo (5 per match, preceduto solo da Behrami della Fiorentina).
- Mirko Vučinić: 6.3 palle perse per match. Nessuno ha una statistica peggiore (Destro e Floccari lo seguono a quota 5.8 e 5.7). Inoltre è uno dei finalizzatori meno precisi del torneo: 1 gol ogni 14 conclusioni tentate (nello specchio, fuori e ribattuti); Thiago Ribeiro, Zárate e Forlán gli unici ad avere una ratio peggiore tra gli attaccanti.
- Pirlo-Vidal-Marchisio: 187 conclusioni totali in tre, nessun centrocampo della Serie A vede i propri interpreti così propensi al tiro in porta. La Roma non raggiunge questa cifra nemmeno prendendo in considerazione tutta la rosa dei mediani avuta in stagione: 165 i tentativi all’attivo tra i vari De Rossi, Gago, Pjanić, Marquinho, Simplício, Greco, Viviani, Perrotta e Pizarro.

Goleador Roma vs Juventus:

Totti (iniziata la serie a 18 anni in Coppa Italia, Roma-Juventus 3-1 del 14 dicembre 1994) 8
Osvaldo (Fiorentina e Lecce, con quest’ultima in Serie B) e De Rossi 2
Perrotta, Taddei e Simplício (Palermo) 1
Maarten Stekelenburg (5, tra Ajax e Roma), Gabriel Heinze (4, tra Real Madrid e Juventus), Aleandro Rosi (4, Siena e Roma) e Leandro Greco (5, Verona in Serie B e Roma) mai vittoriosi nei precedenti di fronte ai bianconeri.

Goleador Juventus vs Roma:

Del Piero (prima rete in Juventus-Roma 3-1 dell’8 febbraio 1998) 13
Matri (tre con il Cagliari) 4
Vučinić (Lecce) e Quagliarella (Ascoli e Udinese) 2
Pepe, Grosso (entrambi con la casacca del Palermo), Pirlo (Milan), Lichtsteiner (Lazio), Chiellini, Giaccherini e Krasić 1
Mirko Vučinić: mai vincente contro i giallorossi (3 sconfitte e 2 pareggi ai tempi del Lecce, quest’anno non ha disputato le partite dinanzi alla Roma)

CONTE IN CONFERENZA: "Sarà una bella partita, una partita tosta, sappiamo di affrontare una squadra che è in buona condizione, che se becca anche la partita giusta può fare male a chiunque. Luis Enrique? Penso che Luis Enrique abbia sempre avuto l'appoggio totale da parte della società, da parte dell'ambiente e questo è merito suo, perché ha portato comunque una mentalità, un modo di vedere il calcio alla sua maniera, ed è stato sposato dalla società, dai calciatori e dall'ambiente, non dimentichiamo che Roma è un ambientino un po' difficile e quindi da questo punto di vista penso che la società abbia fatto un grandissimo lavoro, proteggendolo nei momenti più difficili. Detto questo, ho stima e rispetto nei confronti di Luis Enrique”.