I DUELLI DI ROMA-UDINESE - Totti-Di Natale, leader naturali. De Rossi alle prese con Asamoah. Osvaldo, fuori la grinta del Re Leone!

10.04.2012 16:30 di  Adriano Mazzone   vedi letture
I DUELLI DI ROMA-UDINESE - Totti-Di Natale, leader naturali. De Rossi alle prese con Asamoah. Osvaldo, fuori la grinta del Re Leone!
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Domani sera all'Olimpico andrà in scena una partita che potrebbe decidere le sorti del campionato delle due squadre che si affrontano, Roma e Udinese. Con una vittoria dei giallorossi, la squadra di Luis Enrique potrebbe continuare a sperare in una difficile ma non impossibile rincorsa al terzo posto, mentre una vittoria dei friulani potrebbe comportare davvero una definitiva rinuncia al sogno Champions League per l'anno prossimo, anche se seguiranno ancora sei partite. Il morale a Trigoria però non è alto, e una sconfitta non farebbe assolutamente bene ad un ambiente che, a detta di tutti, manca di carattere nei momenti cruciali.
Le formazioni che si affronteranno vedono ancora alcune assenze importanti, ma nel complesso i giocatori che verranno schierati sono di indubbio valore. La Roma ritrova Pjanic e Totti, ma ancora non può schierare Borini, e la coppia difensiva è sempre dettata dai gravi infortuni delle alternative. Per l'Udinese pesa senza dubbio l'assenza di Benatia in difesa, per non parlare di quella di Isla sull'esterno, ma i bianconeri a questo ormai si sono abituati. In avanti ancora problemi per Floro Flores, ma quando si ha Di Natale, il compagno di reparto del fenomeno Totò passa sempre in secondo piano.
I nomi in campo danno di certo il presagio di alcune sfide molto interessanti a livello individuale che ora analizzeremo.

DI NATALE - TOTTI - I due capitani sono i leader naturali delle due squadre, inutile girarci intorno. Fare a meno di due campioni fa male a tutte le squadre, ma in questi casi specifici è ancora più difficile. La Roma purtroppo ha dovuto rinunciare a Totti molto più di quanto i friulani abbiano fatto con il loro trascinatore, ma i problemi fisici del capitano giallorosso non possono essere sottovalutati. Certo, con un solo anno di differenza fra i due, anche Di Natale non si può più definire un giovanotto, ma come si porta lui la sua età, nessun altro. Per il terzo anno consecutivo ha raggiunto almeno quota 20 gol in stagione, ma il dubbio che si fermi qui è molto alto. Fa reparto da solo e sa sempre trovare la via del gol in un modo o nell'altro. Sia con una zampata da rapinatore nell'area piccola, sia con una giocata da fuoriclasse, quando c'è Totò nei paraggi le difese non possono mai stare tranquille. E la retroguardia giallorossa lo sa, suo malgrado, già dal match di andata. Il numero 10 giallorosso dal canto suo non è stato così decisivo in quanto a realizzazioni, anzi, ultimamente si è preso anche qualche critica, a volte eccessiva, per alcuni errori grossolani, ma con la mentalità tattica di Luis Enrique ha dovuto anche cambiare il suo gioco. Gioca più lontano dall'area di rigore, in veste di rifinitore, e dà anche una grande mano in fase di interdizione. A quasi 36 anni non gli si può chiedere tutto. Di certo c'è che con lui in campo la squadra fa più punti, e questo non può essere solo una coincidenza. Il carattere del capitano è forse ciò che davvero manca a questa squadra quando non c'è, quella voglia di non arrendersi e dare la scossa ai compagni che al momento solo lui possiede davvero.

DE ROSSI - ASAMOAH - Il ghanese fa paura, e De Rossi deve tenere gli occhi ben aperti. Una partita come quella con il Lecce può segnare davvero il tracollo per questa squadra che, soprattutto in fase di interdizione, si regge sul suo numero 16. Un periodo di calo ci può stare, ma adesso bisogna risollevarsi perché questa è la fase più importante della stagione. Adesso è il momento di dimostrare che questa squadra ha ciò che ci vuole per costruire qualcosa di importante. Molto passa dai piedi di Capitan Futuro, ma soprattutto dalla sua tenacia e volontà che gli si vede negli occhi quando suona la carica. Domani c'è bisogno di questo De Rossi, perché Asamoah è un osso molto duro. Corre, si inserisce, tira, fa tutto.  uno dei fulcri del gioco di Guidolin, e, soprattutto quando manca un vero compagno di reparto per Di Natale, il ghanese è un'ottima spalla. Contro il Parma lo ha dimostrato ancora una volta, e contro la Roma vorrà continuare questo momento. De Rossi sarà chiamato ad arginarlo dal principio, poi la difesa dovrà svolgere al meglio il proprio lavoro.

OSVALDO - DOMIZZI - Domani c'è bisogno della grinta di un vero Re Leone, proprio come quella che aveva e sapeva trasmettere Batistuta, l'idolo del centravanti giallorosso al quale non ha mai nascosto di ispirarsi. La volontà di sicuro non gli manca, il carattere c'è e si vede. Il problema è che se la squadra non gira lui non può inventarsi molto da solo. Ha bisogno del supporto dei compagni, di ricevere palloni giocabili che lui possa trasformare in gol o, perché no, anche assist. Le caratteristiche per fare questo lavoro ce le ha e lo ha dimostrato con le 10 reti segnate fino ad ora, ma deve essere in giornata per crearsi gli spazi che gli servono. Con Domizzi in marcatura trovare questi spazi non è una cosa semplice. Il centrale bianconero è il tipo di difensore che nessun attaccante vorrebbe avere contro. Arcigno e insistente, pressa e non molla fino alla fine. A volte casca in qualche scivolone dettato dalla stanchezza o da una disattenzione di troppo, ma sono occasioni piuttosto rare. Soffre un po' sotto pressione, ma sa rialzarsi sempre. La Roma dovrà avere un occhio di riguardo per lui anche sui calci piazzati. Se infatti i giallorossi non hanno ancora trovato la giusta quadratura per fermare gli avversari in queste circostante, Domizzi sa bene come riuscire a fare male sbucando all'improvviso e piazzando la zuccata vincente.