Marino a Roma per sfatare il tabù "Olimpico": analisi, statistiche e un precedente famoso...

Il tecnico siciliano mai vincente contro i giallorossi a Roma
19.03.2012 15:30 di  Simone Francioli   vedi letture
Marino a Roma per sfatare il tabù "Olimpico": analisi, statistiche e un precedente famoso...
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Tornata da Palermo con tre punti vitali per perseguire l’obiettivo Europa, la Roma è pronta ad ospitare all’Olimpico il Genoa di Pasquale Marino, attualmente posizionato al 14° posto della classifica. Per il tecnico siciliano, giunto in Liguria in seguito all’esonero di Malesani, si tratterà del match numero dodici da avversario dei capitolini: l’ultimo ci fu più di un anno fa, Roma-Parma 2-2 del febbraio 2011. Di seguito dati, analisi e statistiche sui grifoni ed il loro coach:

Palmarès: 2 campionati (Paternò 2000-2001 in Serie D, Foggia 2002/2003 in C2); 4 promozioni (Paternò 2000-2002 dalla D alla C1, Foggia 2002-2003 dalla C2 alla C1, Catania 2005-2006 dalla B alla A).

Bilancio generale contro la Roma: 3 vittorie, 3 pareggi, 5 sconfitte; 13 reti marcate, 23 subite (tra Catania, Udinese e Parma). Media punti conseguita: 1,09.

I precedenti: Indimenticabile per Marino il primo incrocio con la Roma. Era il 19 novembre 2006 e gli etnei vennero travolti con un inaspettato 7-0 firmato Panucci, Perrotta (doppietta per entrambi), Totti, Montella e Mancini. L’allenatore marsalese, nel day after, dichiarerà: “Stanotte ho avuto ancora qualche incubo. Totti? Un po’ tutti quelli della Roma. Ritorno? La squadra assumerà certamente atteggiamenti diversi, i ragazzi faranno la partita della vita”. Tuttavia il return-match si concluderà con un’altra affermazione giallorossa, questa volta con risultato di 0-2. Alla guida dell’Udinese la prima soddisfazione: dopo due sconfitte, arriva la vittoriosa gara dell’ottobre 2008, conclusasi sul 3-1 a favore dei friulani (due volte Di Natale, Floro Flores e Totti). Sulla panchina bianconera giungeranno altri due successi (tutti tra le mura amiche), portando il computo generale in parità. Medesimo equilibrio anche nell’esperienza ducale: con il Parma il bilancio sarà di due pareggi.

Marino e la Roma: Il famoso 7-0 del novembre 2006 rappresenta il peggior rovescio difensivo subito in carriera. In generale, la media reti incassata dalle sue squadre contro la Roma (all’Olimpico) è di 3.2: sedici in cinque confronti.

La Tattica: Accantonato definitivamente il modulo a tre punte, fulcro dell’ideologia di Marino, il Genoa sarà con ogni probabilità schierato con il classico 4-4-2 lineare, ormai divenuto la prima scelta del tecnico di Marsala. Decisive, verso tal direzione, le tre sconfitte patite con il 4-3-3: 0-3 a Cagliari, 3-5 a Palermo e, ultimo in ordine di tempo, lo 0-1 di Bergamo dinanzi all’Atalanta. Oltre alla sterilità offensiva mostrata, Marino si è trovato in difficoltà nel dare equilibrio e compattezza ad una squadra che tende spesso a lasciare troppi spazi agli avversari, specialmente nei corridoi centrali. Via libera quindi ai due centravanti, con i risultati che ne hanno ampiamente beneficiato grazie alle affermazioni su Udinese, Napoli e Lazio (tutte al “Ferraris”) e ai pareggi conseguiti contro Lecce e Juventus.
Non ci dovrebbero essere novità per quel che concerne la linea difensiva: sugli esterni agiranno il capitano Rossi sulla destra ed Emiliano Moretti sull’out di sinistra. I due, dotati di buon passo, salgono spesso in avanti per cercare di sovrapporsi e creare spazio ai centrocampisti esterni. Centralmente, considerando le condizioni non ottimali di Bovo, i protagonisti saranno il neo arrivato Roger Carvalho e l’ex Milan Kaladze: una coppia ben assortita fisicamente, ma che soffre le azioni in velocità e che, di conseguenza, potrebbe avere più di qualche problema nella marcatura di calciatori rapidi nello spazio stretto quali Borini, Bojan o Lamela. Gli unici dubbi di Marino risiedono nella zona di centrocampo: l’assenza di Kucka, impiegato al fianco di Biondini nelle scorse settimane, permetterà a Miguel Veloso di riprendersi quel posto da titolare che, dall’arrivo di Marino, è andato pian piano perdendo. Il portoghese, munito di una notevole tecnica e abile sia nel lancio lungo che nello scambio sul breve, da un lato potrà incrementare appunto le abilità di costruzione del gioco rossoblù mentre dall’altro andrà a diminuire la potenza fisica e la capacità di contrasto in interdizione che caratterizzano Kucka. Come detto, sarà Biondini ad occupare il secondo ruolo da interno: giunto dal Cagliari nella sessione invernale del mercato, il 29enne centrocampista ha donato al team ligure maggior dinamismo nella zona nevralgica del campo. Sugli esterni Marino, con le assenze di Sculli e Constant, ha scelte obbligate: il serbo Janković, apparso tra i migliori dei suoi in queste ultime uscite, ha risentito positivamente del cambio di modulo, che gli permette di giocare più largo e avere più possibilità di sfruttare la sua velocità e tecnica nell’uno contro uno. Nella corsia di sinistra dovrebbe essere lui il protagonista, con Mesto a occupare invece la fascia di destra.
In avanti tutto deciso: è qui che il Genoa sfodera il suo maggior potenziale. Palacio e Gilardino andranno a formare la coppia offensiva dei rossoblù, con la difesa giallorossa che dovrà prestare particolare attenzione a non concedere troppe conclusioni all’attaccante argentino, molto cinico e scaltro sottoporta. Mentre Gilardino staziona più da “boa” e punto di riferimento, non è raro vedere Palacio andarsi a conquistare dei palloni leggermente sull’esterno o sulla linea tra centrocampo e attacco dei liguri. In questo modo, permette ad uno degli interni o, più spesso, Janković, di potersi inserire tra le maglie della difesa rivale.  I numeri della punta di Bahía Blanca sono eloquenti: è il migliore realizzatore (14), assistman (4), passatore (2 passaggi chiave per match) e tiratore dell’undici di Marino, la Roma dovrà cercare di ridurgli i tempi delle giocate, specialmente in fase di contropiede.
Alternativa più realizzabile, visto lo scarso numero di rimpiazzi a disposizione per il centrocampo, rimane il 4-3-1-2. Sarebbe la seconda volta per il Genoa di Marino, dopo il precedente con il Parma (2-2 al “Ferraris” raggiunto nel finale). Le differenze sostanziali andrebbero a verificarsi nella zona centrale del terreno di gioco: Veloso andrebbe a ricoprire un ruolo da puro regista, abbassandosi in fase di impostazione di gioco e orchestrare così tempi e modi dell’azione genoana. Mesto si accentrerebbe per andare a fare l’interno in compagnia di Biondini mentre l’ex Porto Belluschi e Jorquera si giocherebbero la posizione da trequartista: il cileno ha nelle sue corde una maggior tasso tecnico e capacità di passaggio, mentre l’argentino ha dalla sua una superiore duttilità tattica (può fare senza problemi l’esterno, il regista o la mezzapunta) e propensione offensiva, caratteristica che, soprattutto in Argentina nel River Plate e Newell's Old Boys, gli ha permesso in passato di segnare un discreto numero di reti (50 in 237 matches, compresi i periodi trascorsi al Porto e all’Olympiakos). Nondimeno si può estromettere l’ipotesi, seppur remota a questo punto, di un 3-5-2: a completare il trittico dei mediani sarebbe Marco Rossi, già adattato in passato a questo sistema di gioco.

Dati rilevanti Genoa:

- Peggior difesa del campionato (48 goal al passivo). 32 di questi sono stati incassati fuori dallo stadio “Luigi Ferraris”, rendendo altresì la retroguardia genoana la più battuta nelle gare in trasferta.
- Rodrigo Palacio: secondo miglior attaccante per percentuale di realizzazione rispetto alle conclusioni tentate: una rete ogni 3.7 tiri verso la porta. Meglio dell’argentino solo il suo connazionale Milito (3). Fabio Borini è terzo, con un tasso di conversione di 1/4.

Goleador Genoa vs Roma:

Gilardino (Parma, Milan e Fiorentina) 8
Palacio, Sculli (uno con la casacca del Modena) 2
Janković, Kucka, Marco Rossi, Bovo (Parma) 1

Goleador Roma vs Genoa:

Totti, Taddei (uno dei quali tra le fila del Siena) 3
De Rossi 2
Borini, Perrotta, Cicinho, Burdisso, Cassetti (Verona) 1

MARINO IN CONFERENZA: “Roma? Ha qualità, un mix di giocatori giovani come Borini, che sta crescendo di partita in partita e giocatori esperti. Loro hanno qualità e organizzazione. Un team che gioca davvero bene a calcio, che non spreca un pallone e fa partire sempre l'azione da dietro, in maniera sistematica”.