Luis Enrique: "Dobbiamo essere più concentrati. Nego? Quando sarà pronto lo chiamerò. Lavoriamo per vincere" FOTO!

04.11.2011 11:31 di  Redazione Vocegiallorossa   vedi letture
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

A breve la conferenza stampa di Luis Enrique alla vigilia della trasferta di Novara. Come di consueto, Vocegiallorossa.it vi proporrà la diretta testuale e fotografica!!

Campo sintetico, difficoltà?

"E' una superficie nuova ma c'è una percentuale di erba naturale. Non dovrebbe essere un problema, tutte le squadre che giocheranno lì lo faranno sul sintetico. Certamente, non deve diventare una scusa. Il Novara gioca a calcio, fa il suo lavoro, vediamo cosa faremo".

Che tipo di settimana avete vissuto?

"Vedo la mia squadra con la voglia di cambiare questa situazione. Dopo una sconfitta ci sono sempre momenti difficili. Sono abituati, non è una situazione che non hanno mai vissuto. Quand'è così bisogna fare ancora di più, dobbiamo essere più concentrati, dobbiamo fare di più come squadra. E' stata una settimana di lavoro interessante".

Lei come si sente, vede il suo progetto più fragile?

"Come la settimana scorsa, come due settimane fa. Dopo il Novara non so cosa accadrà, non so preoccupato. E' come iniziare a pensare cosa accadrà dopo un terremoto, non lo so, penso solo al Novara".

Manca forse l'esperienza di Totti?

"Non manca l'esperienza. Se avessimo vinto più partite nessuno avrebbe parlato di esperienza. Quando si perde è facile poi parlare di chi manca ma io non ragiono così. Non parlo degli assenti. Quando rientrerà in rosa sarà ottimo per tutti perché son contento di avere tutti a disposizione".

Cosa manca alla Roma?

"Quello che mi dà fiducia è vedere come la squadra si comporta in campo. Dobbiamo controllare meglio le due aree di rigore, mancano tante cose, è normale, ma quello che vedo in campo mi fa essere fiducioso. Inizio a vedere azioni e movimenti che mi piacciono. Non mi piacciono gli ultimi risultati".

La personalità della squadra?

"Sì e no. Sbagliamo tutti in molte occasioni. Proviamo alcune cose durante la settimana e devo vedere se poi le applichiamo in campo. Se non le applichiamo dobbiamo vedere perché non accade".

Perché Nego non è ancora salito in prima squadra?

"Sai quanti giocatori abbiamo? 26 più i portieri. Molti giocatori della Primavera mi piacciono lo sapete ma non possono lavorare con un gruppo troppo grande. Nego sta giocando con la Primavera per migliorare la sua condizione fisica. Quando vedrò che sarà in grado di salire in prima squadra lo farà".

Tra due mesi ci sarà il mercato. Che ruolo vorrebbe rinforzare?
“E’ un discorso privato. Non parlo di una riunione, quando parliamo di calcio parliamo in tanti, mi piace parlare con Walter Sabatini di calcio, ma non farò pubblica questa riunione. Prima di far entrare giocatori in squadra ne dobbiamo far uscire”.

Dopo Roma-Milan le sono state fatte domande su calciatori spagnoli…
“Non sono spagnoli, sono della Roma. Facciamo questa specifica”.

E’ l’unico allenatore straniero…
“C’è anche Mihajlovic”.

C’è nei suoi confronti una crisi di rigetto da parte del calcio italiano, come fossi un corpo estraneo, un marziano?
“Sono brutto, ma un marziano no. No, io faccio i complimenti a tutti gli allenatori avversari, sono stati bravissimi come allenatori e come persone, dopo le partite ho parlato con tanti. E’ stato il contrario di quello che mi aspettavo, se loro venissero in Spagna avrebbero lo stesso trattamento. Siamo tutti allenatori, ognuno col suo pensiero. Faccio i complimenti a tutti gli allenatori che ho incontrato”.

Questo per gli allenatori. Per quanto riguarda l’esterno?
“Non è una nuova idea, io non sono un marziano che è caduto da una nave spaziale. Vedo il Novara che inizia il gioco sulla fascia sinistra e cerca di fare una combinazione, vedo tantissime squadre che fanno calcio propositivo. Non è esattamente come io penso che si debba fare, ma è il loro pensiero. Io non chiedo ai miei calciatori di fare cose incredibilmente diverse, due tre varianti rispetto a quello cui sono abituati, ma nulla di incredibile. Se fosse così non vedrei crescita della mia squadra, ma tutto quello che succede in campo si inizia a vedere”.

Ha ascoltato la parodia di Fiorello? LE dà fastidio la parola “scucchietta”?
“Noi asturiani siamo brutti ma bravi, a mia moglie piace. Se iniziamo a vedere tutti quanti… Mi hanno detto che Fiorello è un bravo comico, non l’ho visto ma gli faccio i complimenti. Non mi disturba assolutamente, spero che i miei figli non lo vedano, sennò il casino in casa… (ride, ndr)”.

Le parole di Zeman?
“Me le hanno riferite, non le ho lette. Mi hanno detto che quasi sempre parla male di me, ma io lo rispetto. Io ho ammirazione per quello che ha fatto come allenatore, ma non sono d’accordo con lui. E’ il suo pensiero, ma cerco sempre di rispettare”.

Più importante il risultato questa volta?
“E’ sempre la cosa più importante, ma questa è una situazione particolare. La squadra non arriva con la fiducia che credo sia importante. Il Novara ha battuto l’Inter, è una squadra che in casa può metterci in difficoltà e dobbiamo essere capaci di risolvere questo problema”.

Il campo sintetico può influenzare scelte di formazione?
“Metterò in campo quelli che io penso possano fare meglio la nostra proposta”.

Che obiettivo vuole raggiungere a fine campionato?
“Non lo so, non te lo so dire. Non ho idea. L’obiettivo prioritario è quello di vincere a Novara, il resto non mi preoccupa perché non so cosa succederà”.

Questa squadra può arrivare nelle prime sei?
“Sullo Scudetto mi hanno chiesto due settimane fa e ho risposto che in quel momento non lo eravamo. Spalletti ha fatto il record di undici vittorie di fila, non si sa cosa succederà nel calcio. Manca tantissimo. Non ho visto la mia squadra inferiore alle altre, in ogni partita. Se succede continuamente che facciamo errori, è chiaro che saremo lontani dalla capolista, ma se iniziamo a essere più concentrati e cattivi, magari iniziamo a vincere”.

Molti cambi dopo la partita di Genova, a suo dire la migliore dell’anno. Perché?
“Perché no? Si gioca ogni tre giorni, questa era una settimana particolare con 3 partite in sei giorni. Non siamo abituati a questa situazione. Quello della rotazione è un discorso particolare, se non vinci è un disastro, se vinci va bene. Io faccio tutto per ottenere i risultati, non mi alzo la mattina e decido chi gioca. Penso di fare il meglio per la mia squadra. Se vinciamo come mi è successo nei precedenti tre anni, sono un crack, la squadra è unita eccetera. Mourinho è un fenomeno sia quest’anno che fa rotazione, sia l’anno scorso che non la faceva. Faccio tutto quello che faccio perché è il meglio per la mia squadra, capisco che è facilmente criticabile. E’ una verità assoluta”.

La difesa è sembrata in affanno e distratta. Qual è il problema?
“Non è la linea difensiva, stiamo avendo problemi sui calci piazzati, dove non ci sono solo i 4 difensori. E’ una mancanza di concentrazione di tutti, devi controllare la tua marcatura e anche il resto. E’ una situazione generale. Non guardo solo la linea difensiva, ma tutta la squadra”.

Sta facendo allenamenti specifici sulle palle inattive?
“Sì, ma ci sarà sempre possibilità di prendere gol su calci piazzati”.

Sacchi sta dicendo di allontanare le influenze esterne. Cosa risponde? E’ stato così?
“Non devo parlare di Sacchi. Lui è stato un grandissimo allenatore, ho avuto la possibilità di parlargli in ritiro e mi ha fatto un complimento faccia a faccia. Se lui continua a parlare bene di me o no è bravo lo stesso, non è un problema per me. Non cambio il mio pensiero. Sono convinto che in questo modo si possa vincere. Convintissimo”.

Buon rendimento delle sue squadre a novembre e dicembre. E’ un discorso tattico o atletico?
“La preparazione atletica è nella testa dei ragazzi, ci alleniamo ogni giorno. Ma in questo pensiero devi essere fresco di testa, non so se la statistica è così, quello che conta è tutto il campionato. Ancora rimango fiducioso, succeda quel che succeda. Ancora vedo momenti importanti di miglioramento, non il risultato che è stato un disastro per colpa di disattenzioni ed errori individuali. Lo vedo in ogni allenamento”.

Dei diversi giocatori infortunati, qualcuno è recuperabile per domani?
“Rosi sì, Totti no. Ritornano Rosi, Cicinho, Greco che è con noi da due settimane e sono i benvenuti perché più siamo e meglio è, ho una scelta più giusta”.

La Roma risulta prima per supremazia territoriale, seconda per possesso palla e passaggi riusciti, sesta per tiri in porta. Dov’è il problema?
“Nelle statistiche ci sono le squadre che stanno nelle prime. L’Udinese è l’unica squadra che non fa supremazia territoriale. Noi dobbiamo migliorare concentrazione e cattiveria, per il resto siamo con squadre che stanno avanti in classifica. Le squadre che fanno supremazia territoriale sono le più brave, dobbiamo migliorare per quanto riguarda la concentrazione. I gol subiti sono accaduti per questo”.

La Roma sta lavorando per l’anno prossimo?
“No. Io lavoro per vincere a Novara. Il mio lavoro è questo. Non posso pensare a giugno perché non so se ci sarò. La società fa un discorso che mi piace, ma io penso sempre a vincere la partita successiva, non a gennaio perché non so cosa succederà e mi fa dimenticare quello che per me è importante, ovvero far migliorare la squadra. Dopo questa conferenza ci alleniamo e domani c’è la partita che vogliamo vincere, quello che facciamo è per vincere, non per divertimento”.

C’è voglia di improntare un linguaggio nuovo per l’immediato futuro?
“Credo che sia importante sapere verso dove andiamo, ma quando sei in competizione devi concentrarti su quello che succede in settimana”.